mercoledì 23 marzo 2011

Destinazione: Libertà

Una volta mi trovavo ad una mostra di libri, ricordo che attraversavo un momento particolare della mia vita, forse qualcuno di voi ci sarà passato.
Sono quei momenti in cui non sai perché, senza un motivo valido, senti che nulla è come vorresti e cerchi di fuggire disperatamente dalla realtà.
Quante volte cerchiamo la felicità nelle cose o nelle persone e non ci rendiamo conto che la nostra è una ricerca vana; non riusciremo mai a trovare ciò che vogliamo se prima non liberiamo il nostro cuore ed i nostri pensieri dalle catene che ci legano e che non riusciamo a spezzare.

Dunque, dicevo che ero a questa mostra di libri alla ricerca di qualcosa che riuscisse a colpire la mia immaginazione e la mia curiosità di lettrice, o forse soltanto qualcosa che mi aiutasse a fuggire da tutto.
Ammetto che vagavo senza quasi nessun pensiero, quando ad un tratto mi fermo accanto ad uno stand di stampe alternative; la mia curiosità è attratta da un libricino in particolare che riportava il seguente titolo: “Manuale per non suicidarsi”.
Decisi di acquistarlo.

Non vi spaventate, anche la ricerca della morte è qualcosa di straordinariamente difficile da realizzare e necessita di molto coraggio o molta incoscienza per applicarne i principi. Insomma se sono ancora qui a raccontare si vede che mi mancano entrambe le cose.

La cronaca ci informa quotidianamente di persone che si uccidono per i motivi più svariati, io invece sono convinta che se riuscissimo a trovare la libertà interiore che costantemente ricerchiamo, la vita sarebbe più facile per tutti.

Sembra paradossale ma è più difficile e più coraggioso cercare di vivere che smettere di farlo.

Dalla lettura attiva di quel piccolo libricino, che divorai in poche ore, mi resi conto che, seppure ci fosse stato un motivo, non avrei mai avuto il coraggio di mettere in pratica le istruzioni in esso contenute, troppo facile sarebbe stato ed onestamente alcuni metodi facevano veramente venire i brividi.
In realtà lo scopo del manuale era proprio quello di scoraggiare eventuali intenzioni attraverso la descrizione di tutti i possibili metodi per togliersi la vita elencati in ordine alfabetico, spiegati tecnicamente, dettagliati nei particolari e soprattutto nelle “controindicazioni”.
Evidentemente nella mente dell’autore c’era l’idea che solo banalizzando quest’atto con un prontuario per l’uso si può privarlo dell’aura di terribile fascino da cui è ancora ammantato, e che, probabilmente, attira più di quanto non spaventi.

Questo breve racconto serve solo a dar coraggio a chi pensa che le difficoltà della vita siano insormontabili e non vede realizzarsi i propri sogni.
Non è così, dobbiamo solo crederci, il tempo passa, sfruttiamo ogni istante che abbiamo, liberiamoci dalla schiavitù che ci costringe ad un malessere interiore e saremo tutti un po’ più liberi, un pò più felici.